La vita 

Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltá; nonostante fosse orfano ottenne un'ottima istruzione dal maestro Brunetto Latini (Letterato, uomo politico, notaio e cancelliere del comune fu: come dice G. Villani, "cominciatore e maestro in digrossare i Fiorentini e fargli scorti in bene parlare, e in sapere guidare e reggere la nostra Repubblica secondo la Politica". Come suo maestro insigne e affettuoso lo celebrò infatti Dante (Inf. XV) e il canto dantesco ha costituito nei secoli il più solido monumento alla fama del notaio fiorentino. L'opera sua maggiore è il Tresor, scritta durante l'esilio, in francese)

In età più tarda si iscrive alla corporazione dei Medici e degli speziali perché era un requisito fondamentale per entrare in politica; così nel 1300 Dante viene nominato priore.

A Firenze c'era una lotta politica interna tra guelfi bianchi ( che sostenevano l'autonomia politica dei comuni) e i guelfi neri ( che sostenevano la mira espansionistica del papato). Il Papa manda Carlo di Valois nel tentativo di mediare la situazione ma, mentre Dante è in ambasceria a Roma, i guelfi neri conquistano il potere e Dante viene condannato a distanza.

Inizia così un pellegrinaggio, passando per le famiglie importanti; le più imporanti sono gli Ordelaffi a Forlì, i Malaspina a Lunigiana, i Dalla Scala a Verona e i Da Polenta a Ravenna.

La produzione poetica

Dante scrive doversi componimenti lungo la sua vita; il più conosciuto è la Divina commedia, ma non è l'unico.

  • La vita nuova è un prosimetro di 31 liriche giovanili scritte tra il 1292 e il 1294 che raccontano la storia d'amore tra Dante e Beatrice.
  • Le rime sono un insieme di liriche sciolte dove racconta episodi giovanili e tardi; è diviso im tre sezioni differenti, dove Dante prova diversi stili.
  • Il Convivio è un trattato filosofico morale scritto tra il 1304 e il 1307 ed è scritto in volgare.
  • De vulgari Eloquentia è un componimento in latino scritto tra il 1303 e il 1305 dove Dante fa uno studio approfondito della lingua italiana.

La Lingua 

Dante scrive in volgare fiorentino perché il suo pubblico è laico e il latino appartiene ai nobili e alla chiesa;

è importante che tutti lo capiscano perché il suo messaggio è politico, filosofico e morale.

Inoltre si parla di "plurilinguismo dantesco" che ricorre sopratutto nella Divina Commedia infatti nell'Inferno l'autore usa un registro basso per poi arrivare al Paradiso dove usa un registro molto più elevato.

Caratteristiche del volgare di Dante:

  • curiale
  • cardinale
  • aulico
  • superiore al latino
  • unificante 
  • adatto a diversi temi e argomenti
Caberlotto L., Minchio E., Novello G., Tomaello N., Zanon E. 
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