Canto XXXIII 

Personaggi

  • Dante

  • Stazio

  • Matelda

  • Beatrice

Luogo

Eden o paradiso terrestre, sulla cima del monte del purgatorio.

Trama

Le sette virtù lamentano la cattività avignonese, ma Beatrice risponde con parole tristi ma piene di speranza. Fa avanzare le sette donne davanti a sé e indica a Dante, Matelda e Stazio di seguirla. Poi invita Dante a camminare al suo fianco e a chiederle ciò che desidera sapere.

Dante parla con rispetto e timore reverenziale a Beatrice, ma ella sa di cosa ha bisogno il protagonista e profetizza che la vendetta di Dio cadrà su chi è responsabile della corruzione della Chiesa. Beatrice rivela che un erede dell'aquila, identificato con il misterioso numero 515, verrà presto per uccidere la prostituta e il gigante.

Dante deve rivelare quanto gli è stato detto, senza nascondere la condizione dell'albero, per due volte spogliato. Chi viola l'albero ne paga il prezzo, come sa bene Adamo; Dante può comprendere la forma insolita dell'albero, con i rami che si allargano man mano che si sale.

Solo pensieri sciocchi non gli hanno permesso finora di riconoscere la giustizia di Dio nell'aver vietato l'albero. Beatrice raccomanda che, anche se l'intelletto di Dante non è in grado di comprendere quanto gli è stato rivelato, è necessario che egli conservi nella memoria quanto gli è stato mostrato. Dante dichiara di avere impresso indelebilmente nella memoria ciò che ha visto, ma si domanda perché le parole di Beatrice gli risultano così difficili.

Beatrice risponde che ciò avviene come dimostrazione di quanto poco la scuola di pensiero che Dante ha seguito in passato sia in grado di comprendere le parole di Dio. A lui, che confessa di non ricordarsi di essersi mai allontanato da lei, Beatrice fa notare che proprio questo oblio, derivante dal Lete, conferma che ciò è avvenuto ed era stato un peccato.

È mezzogiorno. Le donne che precedono Dante e Beatrice si fermano. Davanti a loro due grandi corsi d'acqua sgorgano da una fontana e si allontanano in direzioni opposte. Dante chiede a Beatrice di che acque si tratti e lei comanda a Matelda di rispondere. Matelda risponde che glielo ha già detto e che il Lete non gli ha tolto la memoria in proposito. Beatrice giustifica Dante e invia Matelda a condurlo all'Eunoè per ridargli forza.

Matelda ubbidisce, prendendo Dante e accennando a Stazio di seguirli. L'acqua li purifica, dicendo solo che da quell'istante Dante è pronto a entrare in Paradiso.


Caberlotto L., Minchio E., Novello G., Tomaello N., Zanon E. 
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