Canto XXXII Inferno
Nuovi personaggi
- Camicione de' Pazzi
- Bocca degli Abati
- Alessandro e Napoleone degli Alberti
- Mordret
- Focaccia dei Cancellieri
- Sassolo Mascheroni
- Buoso de Duera
Luogo
- I personaggi si trovano nella prima e seconda zona del nono cerchio
Peccatori, pena e contrappasso
- I peccatori sono traditori di congiunti e i traditori della patria
- i traditori di congiunti sono imprigionati nel lago ghiacciato di Cocito, dal quale emerge solo la loro testa rivolta all'ingiù; invece i traditori della patria sono imprigionati nel lago ghiacciato di Cocito, dal quale emerge solo la loro testa in posizione eretta
Trama
Dante e Virgilio sono deposti dal gigante Anteo nel nono cerchio, sulla distesa ghiacciata del fiume Cocito, nella quale sono conficcati i traditori, lividi e tremanti per il freddo. Nella prima zona, detta Caina, sono puniti i traditori di congiunti, conficcati nel ghiaccio fino alla cintola e con i visi rivolti a terra: fra questi peccatori Dante vede uniti insiem dal gelo i fratelli Napoleone e Alessandro dei conti Alberti, che ancora si dimostrano ira reciproca; quindi Camicione dei Pazzi gli indica altri traditori di parenti, Mordret che attentò alla vita di re Artù, il pistoiese Focaccia dei Cancellieri e il fiornetino Sassolo Mascheroni. Dante e Virgilio si spostano nella seconda regione di Cocito, Antenora, dove sono puniti i traditori della patria, infissi nel ghiaccio fino al volto: Dante inavvertitamente colpisce con il piede un peccatore che, nonostante le minacce del vivo, si rifiuta di dichiarare la sua identità. Viene però smascherato da un compagno di pena: è il guelfo Bocca degli Abati, che durante la battaglia di Montaperti tradì la sua parte e ne causò la sconfitta, per poi goderne i vantaggi passando ai ghibellini. Per vendicarsi Bocca rivela l'identità di chi lo ha appena denunciato, il cremonese Buoso de Duera che tradì Manfredi per il denaro degli Angiò, e fa il nome degli altri suoi compagni di pena, ricordando il tradimento di ognuno. Infine due peccatori conficcati insieme nel ghiaccio attirano l'attenzione di Dante che domanda la ragione per cui l'uno è intento a rodere il cranio dell'altro.