Canto XXVI Inferno

Nuovi personaggi

  • Ulisse
  • Diomede

Luogo

  • Ottavo cerchio ottava bolgia

Peccatori, pena e contrappasso

  • Consiglieri fraudolenti
  • I dannati sono imprigionati in lingue di fuoco che li bruciano
  • Come in vita usarono la lingua per ordire inganni raffinati ora sono avvolti da lingue di fuoco; dopo aver passato la vita a pianificare nell'ombra ora sono costretti a vagare per la bolgia nell'oscurità, noscosti dalle fiamme che li imprigionano

Trama

Il canto si apre con un'apostrofe sarcastica rivolta a Firenze, città che estende la sua area d'influenza sul mare, sulla terra e anche, ironicamente, sull'inferno. La presenza di così tanti fiorentini fra i ladri, sottolinea Dante, la dice lunga sulla moralità della patria che lo ha esiliato. 
La narrazione riprende con la discesa alla bolgia successiva. Il paesaggio è, con una similitudine, quello di una sera d'estate, quando la campagna si popola di lucciole. Nelle miriadi di fiammelle ospitate dalla bolgia sono chiuse le anime dei peccatori; un'altra similitudine, quella che ricorda il carro di fuoco su cui il profeta Elia fu rapito al paradiso, offre un'idea del rapporto tra il fuoco e le anime. 
Una fiamma particolare attira l'attenzione di Dante: è divisa a metà. Virgilio spiega che contiene le anime di Ulisse e Diomede, responsabili di una serie di crimini di guerra, tutti basati sull'inganno. Il protagonista brucia dal desiderio di parlare con loro. Virgilio si offre di mediare la conversazione con i due greci e rivolge loro la domanda che sta più a cuore a Dante: dove e come è morto Ulisse? 
Usando la fiamma per formare i suoni, la voce dell'eroe greco narra il proprio ultimo viaggio. Dopo aver vagato a lungo per il Mediterraneo, invece di rimanere a Itaca, si è spinto con gli ultimi compagni oltre le colonne d'Ercole. In cinque mesi di navigazione Ulisse giunge in prossimità di un'isola misteriosa, con una grande montagna al centro. Una tempesta sovrannaturale si leva dall'isola proibita e fa affondare la nave, annegandolo insieme all'equipaggio. 

Caberlotto L., Minchio E., Novello G., Tomaello N., Zanon E. 
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